Come pescare ad eging dalla riva

Come pescare ad eging dalla riva
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La pesca ad eging è una tecnica che prevede l’uso di canne leggere è molto sensibili per permettere agli artificiali che verranno utilizzati come esca di compiere movimenti quanto piu simili alle prede che, i nostri cefalopodi amano cacciare. In questo articolo, andremo a vedere come praticare questa tecnica di pesca, quali sono le prede più comuni, il genere di artificiali di cui avremo bisogno e dove pescare.

Tabella dei Contenuti

Spot dove pescare ed eging

La pesca ad eging in origine veniva pratica solo ed esclusivamente dalla barca, ma negli ultimi anni questa tecnica di pesca ha preso sempre più piede anche fra coloro che pescano dalla riva. Infatti nei periodi più freddi, i nostri cefalopodi tendono ad avvicinarsi alle coste con l’intento di deporre le uova, diventando così facile prede dei nostri artificiali. Si può pescare ad eging da qualsiasi tipo di spot,  l’unica cosa di cui bisogna tenere conto, è che a differenza della barca, da riva avremo bisogno di attrezzature molto sensibili in quanto ci servirà capire a che profondità sono arrivati i nostri egi.

  • Pesca dal porto:

    Il porto è considerato uno dei posti migliori dove pescare ad eging, in quanto è sempre ricco di pesce. Come tutte le belle cose, anche in questo caso ci sono dei contro, ovvero i porti hanno sempre fondali misti e molto spesso pieni di corde, che aumentano esponenzialmente il rischio di perdere i nostri artificiali.

Un altro problema che potremmo riscontrare nei porti, riguarda l’altezza dalla quale si pesca. Infatti molte volte ci si trova a pescare anche a diversi metri sopra la superficie dell’acqua, senza la possibilità di poter guadinare il pesce una volta catturato. Per questo motivo saranno necessarie canne più robuste, che ci permetteranno di sollevare i cefalopodi di peso, andando però a discapito della naturalezza dell’egi in azione. Un consiglio che mi sento di darvi in questo caso è di non acquistare egi molto costosi, perché nei porti specialmente il rischio di perderli e così alto che non ne vale la pensa

 

  • Pesca dalla spiaggia/scogliera:

    Il discorso cambia completamente, se ci troviamo a pescare dalla spiaggia o dalle scogliere, in questo caso infatti, non conosciamo il tipo di  fondale sul quale pescheremo, quindi sarà estremamente importante avere canne a punta flessibile, in modo tale, potremo avere un totale controllo sui nostri artificiali. Questa semplice accortezza ci farà migliorare anche la nostra azione di pesca, visto che possiamo far muovere gli egi nel miglior modo possibile.

Prede della pesca ad eging

Le prede che andremo ad insidiare, come avrete già intuito sono i cefalopodi, ovvero:

  • Seppie: La seppia viene catturata principalmente di notte, più di preciso tra il tramonto e le prime ore notturne. Poi si ricomincia all’alba fino alle prime ore del mattino.
  • Calamaro: Il calamaro inizia la sua attività tra le prime ore antecedenti il tramonto e viene catturato durante tutta la notte fino all’alba.
  • Polpi/Moscardini: Il polpo come anche il moscardino vengono catturati dopo il tramato fino ad Alba inoltrata sempre in condizioni di mare calmo ì leggermente mosso.
  • Totani: I totani sono pescati nelle prime 3-4 ore dopo il tramonto, sempre in condizioni di mare calmo o poco mosso. Questo perché saranno proprio queste condizioni, che ci permetteranno di far lavorare i nostri artificiali nel migliore dei modi.

Periodi di pesca

  • La seppia si può pescare nei periodi primaverili e autunnali
  • I calamari vengono pescati da ottobre a marzo
  • I moscardini si pescano tra la fine di autunno e la primavera
  • I polpi vengono pescati fra settembre e dicembre
  • I totani li troveremo durante tutto il periodo autunnale

Come possiamo facilmente dedurre, il periodo migliore per  pescare ad eging da riva, va proprio dagli inizi dell’autunno fino all’inizio dell’inverno, per  poi ricominciare in primavera, quando il clima diventa più mite.

Tecnica per pescare ad eging 

Nella pesca ad eging, il nostro principale obiettivo è quello di imitare le prede di cui si nutrono i cefalopodi. Quest’ultimi infatti, non attaccheranno mai il nostro artificiale se non saremo bravi a riprodurre i movimenti giusti, con piccoli saltelli fughe e pause. Sarà proprio durante le pause, che la nostra preda attaccherà l’esca artificiale. In questo esatto momento bisognerà darà una ferrata decisa ma non troppo violenta, onde evitare di strappare i tentacoli e perdere così la preda.

Montatura per pescare ad eging 

La montatura da eging è molto semplice, utilizzando un nodo di sangue, andremo ad unire il terminale con la lenza imbobinata nel mulinello. Al terminale bisognerà poi annodarci un moschettone senza girella, a questo punto, la nostra montatura è pronta per entrare in pesca. Il moschettone è molto utile per cambiare velocemente egi in caso la condizione del mare ce lo richieda.

Attrezzatura per pescare ad eging 

Per pescare ad eging da riva con ottimi risultati, avremo bisogno di attrezzature create apposta.

  • Canne da eging: la lunghezza delle canne da eging, deve essere compresa tra i 2.10 metri e i 2.40 metri. Il cimino della canna, deve essere morbido per sentire bene gli attacchi dei cefalopodi, mentre il fusto deve essere rigido.

  • Mulinello da eging: per quanto riguarda i mulinelli, andremo a scegliere modelli di piccole dimensioni che vanno dai 2000 ai 3000.

  • Filo: Come lenza da imbobinare, utilizzeremo un buon trecciato dello 0.10/12 mm. Questo tipo di lenza  infatti, ci offre un ottima sensibilità alle mangiate dei cefalopodi. Come terminale invece, andremo ad utilizzare un fluorocarbon dello 0.25/30 mm, in quanto i cefalopodi hanno una buona vista, per cui non mangeranno se utilizzeremo direttamente il trecciato come terminale.
  • Guadino: Il guadino e di fondamentale importanza in questo tipo di pesca, infatti, quando arriva il momento di tirare il cefalopode fuori dall’acqua, ci sono grandi probabilità che si slami. Secondo il mio modesto parere, non c’è dolore più grande che vedere impotenti la nostra preda sfuggirci davanti i nostri occhi. Vi consiglio di acquistare un guadino telescopico visto che è più comodo e meno ingombrante durante gli spostamenti.
  • Luci: Questo tipo di pesca nella maggior parte dei casi, si svolge durante le ore notturne. Durante la notte pescare senza una illuminazione adeguata, può essere molto pericoloso, quindi dobbiamo assicurarci che le torce siano sufficientemente potenti. In commercio ci sono delle piccole lampade che sono munite di un’apposita cinghia per fissarla sulla fronte. In questo modo oltre ad avere una buona illuminazione, avremo anche le mani libere per poter effettuare le operazioni.

Esche artificiali Egi

Gli egi sono dei piccoli artificiali, che in acqua vanno a riprodurre le forme e i movimenti dei gamberetti di cui i cefalopodi vanno estremamente ghiotti. Gli egi hanno una doppia corona di ami all’estremità per permettere la cattura dei cefalopodi. Di giorno sarà consigliabile utilizzare egi dai colori naturali, mentre di notte, momento principale per la pesca dei cefalopodi, saranno consigliabili egi più colorati meglio ancora se fluorescenti.  La maggior parte degli artificiali sarà priva di ardiglione, quindi sarà di fondamentale importanza una volta ferrata la preda, ritirare costantemente così da non rischiare di perderla.

Spero che questo articolo vi sia stato utile. Se vi fa piacere vi aspetto nei commenti con le vostre esperienze e le vostre tecniche, così che possiamo migliorare tutti insieme.