Prima di iniziare a parlarvi di come pescare le seppie ad eging, mi sembra doveroso descrivervi brevemente questa tecnica di pesca. L’eging, sta prendendo sempre più piede in Italia, perché negli ultimi anni, si è scoperto che i cefalopodi ovvero seppie, calamari, totani, polpi e moscardini si avvicinano alla costa durante i mesi più freddi, con l’intento di deporre le uova. Questo quindi ha reso possibile, insidiarli anche da riva e non solo dalla barca, come succedeva anni fa. L’eging, prevede l’ultilizzo di attrezzature leggere e di esche artificiali, chiamate egi, il cui scopo è quello di riprodurre il movimento dei gamberetti.
Morfologia della seppia
La seppia, è un cefalopode dal corpo allungato, che possiede 10 tentacoli di cui 8 posseggono circa 6 file di ventose.La sua lunghezza massima raggiunge i 50 cm e in alcuni rarissimi casi, possono raggiungere addirittura i 12 kg di peso. Una delle caratteristiche principali della seppia, è che in fase di pericolo, rilasciano un liquido nero usato come difesa. Per questa motivo fate attenzione quando le catturare, se non volete tornare a casa completamente sporchi di nero di seppia.
La seppia si nutre principalmente di piccoli pesciolini, gamberetti e granchi e alcune volte anche di piccoli molluschi e vermi.
Spot dove pescare le seppie ad eging
Le seppie, vengono insidiate da riva in tutti gli spot dove è possibile pescare. Ovviamente in alcuni spot, sarà più facile la sua cattura rispetto ad altri,per motivi di fondale.
Porti:
I porti, rappresentano un ottimo spot dove pescare le seppie, visto che durante l’autunno esse vi entrano sia perché possono trovare grandi quantità di nutrimento, sia perché è un luogo abbastanza tranquillo dove deporre le uova. Di contro, i porti hanno fondali misti è molto spesso ricchi di corde. Per questo motivo ci troveremo davanti a numerosi incagli, che porteranno alla perdita dei nostri artificiali. Il mio consiglio in questo spot di pesca, è di utilizzare artificiali non troppo costosi, così da limitare le spese in caso di giornata particolarmente negativa.
Scogliere:
Le scogliere, sono un buon luogo dove insidiare le seppie. Questo perché le seppie amano i fondali rocciosi, i quali sono sempre ricchi di nutrimento. Nella pesca dalle scogliere, vale lo stesso discorso fatto nei porti. Anche in questo spot di pesca, non mancheranno sicuramente numerosi incagli.
Spiagge:
Pescare la seppia dalla spiaggia, invece è totalmente un altro discorso. La spiaggia, ha un fondale quasi totalmente sabbioso e molto spesso anche in questo caso le seppie si avvicinano verso riva, con l’intento di cacciare piccole prede. La spiaggia ha come ottimo vantaggio la scarsa probabilità di incaglio, rendendola un posto ideale per una pesca più tranquilla ed economica.
Attrezzatura pesca alle seppie ad eging
Canne: Le canne per la pesca della seppia ad eging, devono essere leggere e con la punta flessibile. La leggerezza della canna, ricopre un ruolo fondamentale, perché L’eging è una pesca di attesa. Infatti il peso ridotto della canna, ci permetterà di tenerla in mano anche diverse ore, dall’inizio della nostra battuta di pesca. La flessibilità del cimino, invece sarà di fondamentale importanza, per permettere ai nostri egi di muoversi, nel modo più naturale possibile. La lunghezza di una canna da eging, varierà in base allo spot di pesca dal quale si desidera pescare. Infatti nei porti, andranno benissimo canne più corte, mentre dalle spiagge e dalle scogliere vengono preferite canne più lunghe, così da raggiungere una distanza maggiore da riva. In generale, la lunghezza delle canne varierà tra i 2 metri e i 3 metri al massimo.
Mulinello: Per la pesca ad eging, non servirà un mulinello con una grande velocità di ritiro, ma più che altro avremo bisogno di un mulinello con una buona frizione. La frizione, ci tornerà molto utile in caso di catturare di esemplari di grandi dimensioni.In linea di massima mulinelli che vanno dai 2500 ai 3000 saranno più che sufficienti per questo tipo di pesca.
Filo: Nel mulinello, useremo un buon trecciato dello 0.12 e come terminale useremo uno spezzone di fluorocarbon dello 0.25/0.30
Guadino: Il guadino, ci servirà per salpare i cefalopodi, così da ridurre al minimo le possibilità di sgancio, con là conseguente perdita del pesce.
Esche artificiali: Come esche artificiali, utilizzeremo gli egi la cui forma in acqua va a riprodurre i movimenti e le sembianze dei gamberetti.
Astuccio per artificiali: In commercio, ci sono molti astucci per portare gli artificiali con comodità. Questi astucci, ci permetteranno di dividere gli egi in diversi scompartimenti, così da semplificarci la scelta in base alla luce o alla limpidezza del mare.
Tecnica di pesca della seppia ad eging
La pesca delle seppie ad eging, richiede molta pazienza. È possibile, passare anche svariate ore, alla ricerca della nostra preda, senza ottenere nessun risultato. Quindi, in caso dì giornata negativa non scoraggiatevi e continuate la vostra caccia, che sicuramente prima o poi qualche seppia rimarrà all’amata al vostro artificiale. L’obiettivo principale di questa tecnica di pesca, è quello di far riprodurre al nostro artificiale il movimento tipico di un gamberetto. Per fare ciò, dobbiamo dare dei piccoli strappi alla canna, poi effettuare una pausa di qualche secondo, riavvolgere il mulinello di un paio di giri e ripetere l’operazione.
Orari pesca della seppia
La seppia, predilige maggiormente gli orari notturni, per andare a cacciare delle sue prede. Quindi gli orari migliori, per provare a pescare sono quelli che vanno dal tramonto fino alle prime ore della notte. Abbiamo buone possibilità, di pescare qualche seppia anche alle prime ore dell’alba, ma più andiamo avanti con la giornata più le nostre possibilità di cattura caleranno. Durante, le ore diurne, sarà preferibile usare artificiali di colori naturali, mentre nelle ore notturne, useremo artificiali fluorescenti o comunque dai colori accesi,così da essere più visibili in acqua.
Spero che questo articolo vi sia stato utile e confido nel fatto che vorrete condividere le vostre esperienze nei commenti, così da poter crescere tutti insieme come comunità.