Come pescare con la bolognese

Pesca all'inglese
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Pescare con la bolognese, è diventata una vera e propria moda in Italia. Infatti non c’è nessun pescatore amatoriale e non che non ha mai provato o almeno sentito parlare di questa tecnica di pesca.

Le origini di questa tecnica, risalgono al dopoguerra quando in Italia giunsero i primi mulinelli. I pescatori dell’Emilia-Romagna, decisero di sperimentare per primi questa nuova invenzione, che gli permetteva di lanciare le esche molto più lontano di quanto riuscissero a fare con la canna fissa. Inoltre, si resero conto che grazie all’uso del mulinello era molto più facile recuperare la preda una volta all’amata.

Nel corso degli anni, questa tecnica di pesca venne migliorata sempre di più, creando nuove montature più performanti e nuovi stili sempre più all’avanguardia. In questo articolo, approfondirò nel dettaglio tutto ciò che serve per cominciare a pescare con la bolognese cercando di non lasciare nulla al caso e di rendere tutto il più chiaro possibile.

In cosa consiste pescare con la bolognese

La pesca con la bolognese, prevede l’uso di canne da pesca speciali molto lunghe e sensibili. La caratteristica di questa tecnica di pesca, è l’uso del galleggiante, il cui peso andrà adattato al luogo dove si pesca. Infatti, se nello spot dove peschiamo, abbiamo a che fare con prede di piccole dimensioni non possiamo utilizzare galleggianti molto pensati, perché le nostre prede al momento della mangiata sentiranno un peso eccessivo e risputeranno l’esca, senza riuscire a tirare giù il galleggiante dandoci la possibilità di ferrare. Come è possibile intuire, uno degli aspetti fondamentali a cui bisogna prestare attenzione, è proprio il galleggiante una volta che si trova in acqua. Questo perché nell’esatto momento che il galleggiante scende, bisogna ferrare in maniera decisa, se vogliamo agganciare la preda.

Spot dove pescare con la bolognese

La cosa più importante prima di iniziare una battuta di pesca, è scegliere accuratamente lo spot. Ogni tecnica di pesca, ha un suo spot ideale altri buoni e alcuni totalmente da escludere. È molto importante scegliere con cura lo spot dove pescare perché eviterà di farci perdere tempo, dove già si sa che non prenderemo nulla.

Lo spot ideale, per la pesca con la bolognese è caratterizzato da una profondità che va dai 3 metri in su. Questo perché le prede che andremo a ricercare in genere non frequentano acque di minore profondità. Ovviamente, il punto dove la profondità raggiunge tale altezza deve rientrare tra i 15/20 metri dalla costa perché generalmente nella pesca con la bolognese, si utilizzano montature leggere che non ci permetteranno di andare oltre quelle distante.

Andiamo ad analizzare i 4 spot per antonomasia, più praticati nella pesca sportiva in mare.

Porti

I porti, rappresentano il luogo perfetto dove pescare con la bolognese, hanno acque sempre calme il che ci permetterà di pescare con attrezzature leggere, così da non insospettire il pesce. Sono riparati dalle intemperie, rendendo comoda e semplice la nostra battuta di pesca. Ed infine presentano una profondità ottimale già a pochi metri da riva.

Scogliere

Se dovessi dare una valutazione alle scogliere come spot di pesca per la bolognese, darei sicuramente un discreto, questo perché da una parte presentano ottimi fondali ricchi di specie di tutte le razze e dimensioni, dall’altra in caso di vento sarà quasi impossibile lanciare. Oltre al fatto che non sono luoghi eccellenti in termini di comodità.

Foce dei fiumi

Un altro spot di pesca, dove sicuramente amerete andare a pescare con la bolognese sono le foci dei fiumi. Questi meravigliosi posti, offrono in genere comodità e una stragrande varietà di specie, avvolte di dimensioni anche notevoli. L’unico difetto che hanno questi spot, è che non offrono riparo in caso di vento forte.

Spiagge

Le spiagge, se per alcune tecniche di pesca risultano il migliore spot dove andare a pescare, nel caso della pesca con la bolognese sono totalmente da evitare. Il motivo è che solitamente prima di raggiungere una profondità ottimale, bisogna distanziarsi parecchi metri dalla riva.

Prede pesca alla bolognese

Pescare con la bolognese, ci dà la possibilità di insidiare numerose specie di pesci. Il nostro obiettivo, è di focalizzarci sulla pesca di prede pregiate. Quindi Saraghi, orate, occhiate, mormore, e spigole. Non mancheranno sicuramente numerose catture di pesci di branco non sempre desiderati come boghe cefali salpe ecc.. Ma adottando le giuste esche, riusciremo a targhettizzare le specie che vogliamo prendere, andando a scartare il più possibile quelle non desiderate.

Esche e pasture per pescare con la bolognese

Scegliere con cura le esche, che si vogliono utilizzare per la battuta di pesca è di fondamentale importanza. Questo perché come avete già visto in precedenza, ogni pesce ha la sua corrisposta esca più adatta. Quindi cercherò di rendere tutto più semplice schematizzando in 2 gruppi.

Pesci predatori

I pesci predatori, difficilmente mangeranno sul pane o sulle pastelle, in quanto hanno l’abitudine e il piacere di cacciare prede vive. Quindi visto che non è possibile pescare con gli artificiali, bisognerà utilizzare le uniche esche vive che ci vengono in aiuto per questo tipo di pesca:

Coreani: Il coreano, si presta efficace verso la gran parte delle specie di pesci, questo perché è un verme molto vivace e che attira spesso l’attenzione su di sé.

Bibi: il Bibi, è quasi esclusivamente utilizzato nella pesca alle orate, anche se non mancheranno mangiate da parte di altre specie.

Americani: Gli americani, hanno come caratteristica principale il loro sangue. Infatti, sono vermi che una volta feriti rilasciano grandi quantità di sangue, che è un potente attrattivo per i pesci predatori.

Bigattino: Per ultimo abbiamo il bigattino, un esca che non ha bisogno di presentazioni, è economica ed efficace. Inoltre, oltre a poterlo usare come esca da innesco, può essere utilizzato anche come pastura. Ed è eccellente per catturare sia pesci predatori che pesci da branco. Per riassumere, il bigattino è l’esca per eccellenza, che non può mai mancare durante le battute di pesca a bolognese.

Alcuni pesci predatori, come il sarago e le occhiate mangeranno anche su altre esche non in movimento: per esempio su pezzetti di sarda o striscioline di seppia e calamaro.

Pesci da branco

I pesci da branco, generalmente preferiscono esche non in movimento e dal forte odore attrattivo. Quindi per insidiare queste specie, utilizzeremo pane e pastura.

Parlando di pastura, bisogna distinguere la differenza tra quelle da innesco e quelle da brumeggio.

Infatti, per gli inneschi preferiremo pasture dalla consistenza più solida così da migliorare la tenuta e la resistenza sull’amo.
Per fare ciò, bisognerà versare lo sfarinato in un piccolo recipiente e aggiungere l’acqua poco alla volta, così da non esagerare e ottenere la consistenza desiderata.

Brumeggio

Il brumeggio, è un passaggio importantissimo in tutte le pesche con il galleggiante. Infatti, ci permetterà di attirare le nostre prede e mantenerle sul punto dove pescheremo.
Il brumeggio, consiste nel gettare prima e durante la battuta di pesca delle palline di pastura dalla grandezza di noci, così da tenere i pesci in continua frenesia alimentare. Non praticarlo spesso significherà tornare a casa a mani vuote.

Montature per pescare con la bolognese

Realizzare le giuste montature nella pesca con la bolognese, è importantissimo, perché andranno a definire il successo o l’insuccesso della nostra battuta di pesca.

Qui di seguito vi mostrerò e spiegherò le 2 montature maggiormente utilizzate.

Montatura con torpilla secca

La prima montatura che mostrerò, sarà quella con torpilla. Realizzare questa montatura è molto facile e veloce. Questo perché sarà sufficiente far passare il filo madre nell’asola del galleggiante, dopodiché far passare i tubicini ferma galleggiante. Infine bisognerà legare la torpilla alla quale uniremo una girella senza moschettone. Alla girella legheremo un terminale lungo circa 50 cm.

Montatura torpilla pesca con la bolognese

Montatura con spallinata.

La montatura con spallinata, è quasi identica a quella precedente, l’unica differenza sta nel fatto che useremo dei pallini spaccati anziché la torpilla. I piombini spaccati, andranno posizionati a circa 10 cm gli uni dagli altri. Dopo aver messo tutti i pallini che ci serviranno per equilibrare il galleggiante, sarà sufficiente aggiungere una girella sempre senza moschettone, alla quale legheremo il terminale.

Montatura spallinata pesca con la bolognese

Attrezzatura per pescare con bolognese

Dopo avervi mostrato grossomodo in cosa consiste questo tipo di pesca, è arrivato il momento di entrare più nello specifico riguardo le attrezzature necessarie, per pescare con la bolognese.

Canna: La prima cosa che andremo per ovvi motivi a vedere è la canna pesca. Le canne per pescare con la bolognese sono generalmente realizzate in fibra di vetro o in fibra di carbonio. Secondo il mio modesto parere, per iniziare le canne in fibra di vetro saranno più che sufficienti. Mentre, successivamente se si hanno le possibilità vi consiglio di passare alle canne in fibra di carbonio, che vi offrono una prestazione decisamente migliore.

La lunghezza delle canne varia dai 5 agli 8 metri, di solito si utilizzano canne dai 7 metri in su per effettuare una pesca in acque chiuse, dove non necessitiamo di raggiungere grandi distanze. Mentre, le canne da 5/6 metri le utilizzeremo per pescare da spot aperti come le scogliere, dove sarà necessario lanciare più lontano. Questo perché una canna di minor lunghezza, sarà decisamente più maneggevole per effettuare i lanci, rispetto ad una più lunga che avrà il vantaggio della comodità in acque chiuse.

Mulinelli: Abbiamo diversi tipi di mulinelli, ovviamente anche in questo caso più si sale di prezzo più le prestazioni che ci offriranno saranno maggiori. Ma ciò non toglie che un buon mulinello anche non troppo costoso possa regalarvi ottime soddisfazioni. Mulinelli del 3000/3500 andranno benissimo per pescare con la bolognese.

Filo: Per imbobinare il mulinello utilizzeremo uno 0.14/0.16, mentre per quanto riguarda i terminali dobbiamo adattarci alla chiarezza dell’acqua. Infatti in condizioni di acqua torbida, possiamo utilizzare tranquillamente uno 0.14 in fluoro carbon, mentre in condizioni di acqua cristallina non possiamo salire sopra uno 0.08/0.10 sempre in fluoro carbon.

Galleggianti: In base alle condizioni del vento e del mare utilizzeremo galleggianti differenti. Con mare calmo possiamo utilizzare sia i galleggianti a penna che a pera. Mentre in condizioni di mare agitato e vento sostenuto, useremo galleggianti a goccia o anche in questo caso a pera. L’utilità di questi galleggianti sta nel fatto che hanno una maggiore resistenza alla corrente e al vento. Questo ci permetterà di non dover riposizionare la nostra lenza ogni 2 minuti, perché fuori dal punto di pesca scelto.

Ami: Useremo ami dal 16 al 10 in base all’esca che vogliamo utilizzare e alla preda che vogliamo insidiare.

Girelle: Sono preferibili girelle di piccole dimensioni e sono utilissime per evitare che la lenza si imbrogli.

Stopper: Gli stopper, servono per regolare la profondità dove si vuole pescare.

Fionda: La fionda, invece non è un gadget essenziale ma sicuramente ci renderà molto più comoda la fase del brumeggio.

Azione di pesca per pescare con la bolognese

Una volta giunti sullo spot di pesca, la prima cosa che bisognerà fare, è decidere il punto dove si vuole pescare. Il mio consiglio al riguardo, è di cercare un posto tranquillo che vi permetta di avere tutta l’attrezzatura che vi serve con voi. Un’altra caratteristica che deve avere il punto dove vi posizionerete, è la possibilità di salpare le prede con il guadino. Quindi, la distanza con il mare non deve essere troppa.

Una volta posizionati, bisognerà iniziare subito con le operazioni di brumeggio nel punto dove lanceremo il nostro galleggiante. Durante l’azione di pesca, bisognerà continuare a pasturare in maniera costante ma non troppo. Ricordatevi, che l’obiettivo è di mantenere i pesci in zona così che possano abboccare alle vostre esche, non di sfamarli. Una volta all’amata la preda, bisognerà capire le sue effettive dimensioni così da potersi regolare con il gioco di frizione e non rischiare di perderla, prima che possiamo salparla. Un ultimo consiglio, che mi sento di darvi è quello di preparare i terminali prima che vi rechiate sullo spot di pesca. Questo, vi permetterà di essere più rapidi ed iniziare a pescare prima e anche a rimontare la lenza più velocemente, in caso il vostro terminale venga spezzato.

Questo articolo si conclude qui, spero di esservi stato d’aiuto. Vi aspetto nei commenti con le vostre esperienze…